I Targioni Tozzetti: due secoli di scienza e cultura in Toscana

 

La famiglia Targioni Tozzetti ha rappresentato, per oltre due secoli, un importante punto di riferimento per la vita scientifica e culturale della Toscana. La storia di questa famiglia e dei suoi rapporti familiari permette di comprendere anche l’ascesa sociale di un nucleo familiare complesso e orientato a mantenere saldo un patrimonio immobiliare ma, soprattutto, mobiliare costituito da una ricchissima collezione di manoscritti, volumi, erbari, e altre collezioni naturalistiche accumulate nell’arco di decenni dai vari membri.

Il più noto naturalista della famiglia è certamente Giovanni Targioni Tozzetti (1712-1783) medico, botanico, naturalista e animatore fra i più importanti – ma anche meno conosciuti – del panorama scientifico della Toscana del ‘700 che aveva ereditato la passione per le scienze sia dallo zio paterno Cipriano Antonino Targioni (1672-1748) sia dal suo maestro Pier Antonio Micheli (1679-1737).

Giovanni Targioni Tozzetti, nel 1747, si sposò con Brigida Dandini, discendente della famosa famiglia di pittori alla quale appartennero Vincenzo, Cesare e Pietro Dandini esponenti di spicco della pittura toscana del periodo barocco. Il figlio Ottaviano (1755-1829) seguì le orme paterne diventando medico, botanico, Professore dell’Università di Pisa e direttore dell’Orto Agrario (Giardino de’Semplici).

Sposato con Vittoria Campana, sorella di Antonio Campana, suo compagno di Università e poi celebre fisico e medico ferrarese autore di una importante farmacopea ampiamente diffusa in Italia nella prima metà dell’ottocento ebbe due figli: Antonio (1785-1856) e Giovanni (1791-1863).

Il primo continuò la tradizione familiare studiando medicina e diventando famoso per le sue scoperte chimiche e per le opere di botanica. Eletto Georgofilo, fu responsabile del Giardino dei Semplici alla morte del padre, Arciconsole dell’Accademia della Crusca e membro di numerose accademie scientifiche italiane e straniere ma la sua notorietà si deve anche a sua moglie Fanny (Francesca Ronchivecchi 1801-1899).

Fanny Targioni Tozzetti animò, nella casa di Via Ghibellina a Firenze, un celebre “salotto” frequentato da politici, da Gino Capponi a Massimo D’Azeglio, e letterati fra cui Pietro Giordani e Giacomo Leopardi che si ispirò a lei per le poesie del ciclo di Aspasia. Antonio e Fanny ebbero 3 figlie, Giulia, Teresa e Adele. Quest’ultima fu la consorte del senatore Marco Tabarrini (1818-1898), segretario di Gino Capponi, storico e importante esponente del moderatismo toscano che ricoprì nel governo lorenese la carica di Segretario del Consiglio di Stato e poi, dopo l'Unità, le cariche di Presidente del Consiglio di Stato, Senatore (dal 1871) e Vicepresidente del Senato.

L’altro figlio di Ottaviano, Giovanni, seguì invece la carriera del funzionario statale nell’amministrazione lorenese. Sposatosi con Elena Ferrati ebbe 6 figli fra cui Adolfo (1823-1902) che nel solco della tradizione familiare si laureò in medicina per poi diventare Professore di botanica, zoologia e anatomia comparata presso l’Istituto di studi superiori di Firenze e noto entomologo. Adolfo fu l’ultimo scienziato della famiglia: sposatosi in avanzata età con Anna Grenier ebbe un solo figlio, Federico, che nonostante avesse iniziato studi scientifici morì in drammatiche circostanze nel 1904.

Fra gli altri fratelli di Adolfo ricordiamo Fulvia Targioni Tozzetti sposa del Conte Giorgio Pasolini dall’Onda e Ottaviano (1833-1899) che divenne autore di numerose antologie letterarie e amico di Carducci.

I suoi figli furono gli ultimi discendenti della famiglia: Giovanni (1863-1934) divenne noto librettista amico di Leoncavallo e Mascagni e Dino (1868-1918), più noto con il nome di Cangillo, che fu poeta vernacolare livornese.

 

< Torna alla biografia di Giovanni Targioni Tozzetti