Museo Galileo: 1930-2010 : Verso il Museo Galileo: 1982-2010

Verso il Museo Galileo: 1982-2010

Nonostante i successi di Corsini e Righini Bonelli, l’obiettivo di ottenere l’intero edificio di Palazzo Castellani per il Museo, come era stato promesso nel 1930, rimaneva distante. Spettò a Paolo Galluzzi, il successore della Righini Bonelli deceduta prematuramente nel dicembre 1981, individuare nuovi metodi e risorse per giungere a questa agognata meta.

Nel 1986 si realizzò un nuovo allestimento delle collezioni esposte al primo piano. Adottando una classificazione tematica, gli strumenti medicei, galileiani e del Cimento trovavano una nuova e più appropriata contestualizzazione storica. In sintonia con la progressiva specializzazione degli studi sugli strumenti scientifici, ciascuna sala venne affidata ad uno specialista del settore. Nel 1989 fu possibile completare il riallestimento del secondo piano seguendo gli stessi criteri e i risultati confluirono, l’anno seguente, nel nuovo Catalogo, a cura di Mara Miniati. Il nuovo percorso, diviso in 21 sale, offriva ai visitatori un’esposizione tematica di oltre 1200 fra strumenti e macchine, dando così una suggestiva panoramica della ricchezza della collezione.

Il progetto di riallestimento del Museo venne affiancato da un rapido incremento delle raccolte librarie, sia del settore antico sia di quello moderno. All’espansione degli spazi e delle collezioni seguì, già a partire dalla fine degli anni ’80, lo sforzo di renderli maggiormente fruibili ai visitatori con l’uso delle nuove tecnologie digitali.

Con il trasloco della Deputazione di Storia Patria, alla fine degli anni ’90, il Museo acquisiva il terzo piano e, dopo un impegnativo lavoro di ristrutturazione, venivano inaugurati nel 2002 la nuova biblioteca, nel 2004 i locali del seminterrato (adibiti a congressi e mostre temporanee) e quelli del piano terreno, e nel 2007 la  meridiana.

Gli impegnativi lavori del riallestimento 1986-1989 non impedirono il moltiplicarsi di altre attività che, nel tempo, hanno contraddistinto questa nuova fase del Museo.

Nel 1986 il Museo pubblicava il primo fascicolo di Nuncius la rivista internazionale di storia della scienza che, sotto una nuova veste grafica, manteneva intatta l’originaria vocazione degli Annali allo studio della storia degli strumenti scientifici e vi aggiungeva una particolare attenzione alla storia documentaria e alle corrispondenze degli scienziati.

Tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 si aprì la stagione delle mostre temporanee. La Fabbrica del Pensiero (1989), e Gli Ingegneri del Rinascimento (1995) furono le prime a girare il mondo e far conoscere al grande pubblico l’attività scientifica del Museo.

Nei primissimi anni ’90 il sito web del Museo fu uno dei primi in Italia e da allora  ha promosso la realizzazione di numerosi progetti tesi a rendere fruibili sul web le attività temporanee e il suo patrimonio permanente .

Il moltiplicarsi delle attività e delle risorse reperite per la loro realizzazione, ha permesso il reclutamento di personale altamente qualificato e la creazione di dipartimenti specializzati.

Nel 2007 iniziarono il lavori di ristrutturazione e consolidamento del primo e il secondo piano, premessa al nuovo percorso espositivo che oggi, dopo 80 anni di appassionante storia, inauguriamo.