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I due filmati costituiscono inoltre una preziosa opportunità per ascoltare la musica che ha segnato la formazione di Galileo, il quale oltre ad essere stato un liutista di eccezionale bravura ha dedicato pagine importanti allo studio della scienza dei suoni.

La sala della monumentale sfera armillare di Antonio Santucci, realizzata tra il 1588 e il 1593 per la Sala delle Matematiche degli Uffizi, e quella che custodisce i due unici telescopi di Galileo sopravvissuti fungono da cornice delle esecuzioni musicali e delle relazioni introduttive.

I filmati tratteggiano i legami tra scienza e musica nell’opera di Vincenzo e Galileo e introducono una selezione di composizioni, alcune delle quali presentate in prima esecuzione assoluta. L’apparato iconografico relativo ai ritratti di Vincenzo Galilei e alla partitura dei suoi madrigali è in larga parte inedito e il repertorio musicale è stato scelto in base a precise linee di ricerca.

Il primo filmato, intitolato Omaggio a Vincenzo Galilei, propone quattro composizioni per liuto tratte dalle due edizioni del Fronimo (1568, 1584) e quattro madrigali provenienti dall’unica raccolta di musica vocale di Vincenzo Galilei giunta sino a noi e rinvenuta a Danzica dopo quasi tre secoli di oblio, ossia il Secondo libro de Madrigali a quattro et a cinque voci del 1587. Nel 1934 Fabio Fano curò la prima edizione e trascrizione integrale dei madrigali di Vincenzo. Tale pubblicazione costituisce pertanto una delle fonti musicali di questo filmato.

Il secondo filmato, intitolato Echi di Vincenzo Galilei a Firenze, è dedicato alla riscoperta e valorizzazione dei madrigali di Vincenzo realizzata nei primi decenni del Novecento da Arnaldo Bonaventura, all’epoca direttore del Conservatorio Cherubini, che portò alla trascrizione di quattro madrigali eseguita da Felice Boghen e pubblicata a Firenze nel 1930.

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