Firenze, Museo Galileo
29-31 gennaio 2020

L’ampia circolazione del nome di Galileo, a differenza di altri protagonisti della nascita della scienza moderna, non è circoscrivibile agli ambienti filosofico-scientifici. La sua notorietà ebbe un impatto molto più ampio e contribuì a nutrire discussioni e controversie sia sul versante religioso sia su quello politico. Già all’indomani della morte (1642), ma soprattutto dalla metà del Settecento e per tutto l’Ottocento, la sua condanna da parte dell’Inquisizione (22 giugno 1633) e la conseguente abiura alimentarono la costruzione del mito di Galileo come simbolo della libertà della ricerca scientifica e della sua autonomia rispetto al potere politico e religioso.
Questo vasto campo di studi risulta in larga misura ancora inesplorato. Il convegno internazionale si propone di indagare in profondità alcuni grandi temi legati alla figura di Galileo e alla sua complessa eredità, un’eredità che ha segnato in profondità il nostro continente e fa ancora oggi di Galileo uno dei più autentici ispiratori dell’identità europea.

Il convegno rappresenta la conclusione di un triennale Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN), coordinato da Massimo Bucciantini e condotto da cinque unità di ricerca facenti capo ad altrettanti atenei (Università di Siena, Bergamo, Cagliari, Catania e Roma III) e finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.