9-10 giugno 2011
Roma, Accademia Nazionale dei Lincei

 

Convegno organizzato dalla Fondazione Antonio Ruberti, in collaborazione con il Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza in occasione del 150° dell’Unità d’Italia.

 

In un articolo del 1993 Antonio Ruberti, commissario CEE per la scienza, ricerca, sviluppo, educazione, richiamò alla grave “emergenza ricerca” che l’Italia stava vivendo: consapevole delle enormi difficoltà e tuttavia convinto che il paese avrebbe dovuto e potuto sanare un’antica astenia finalmente inserendosi nel circuito internazionale di scambi del sapere. Allora molti si auguravano che sarebbe stato il processo d’integrazione europea in corso a emancipare il paese dai vizi e delle croniche patologie che l’avevano afflitto nel mezzo secolo trascorso dalla fine della guerra.

Da allora gli investimenti pubblici e privati hanno presto imboccato una china discendente e la recente crisi finanziaria è intervenuta ad aggravare condizioni già al limite della tollerabilità. Di fronte al declino che le cifre drammaticamente evidenziano vale la pena tentar di comprendere il fenomeno da un osservatorio storico: i centocinquant’anni di unità nazionale offrono l’occasione per farlo.

Il convegno si articolerà identificando tre fasi nell’età postunitaria: quella liberale, l’intermezzo fascista e quella repubblicana. Per le prime due si dedicherà l’attenzione necessaria a cogliere quei tratti che, nel bene e nel male, costruiscono una tradizione e un ethos peculiare, destinati a condizionare sul lungo periodo gli sviluppi successivi. Sui decenni post-bellici occorrerà soprattutto concentrarsi per individuare l’insieme dei fenomeni e le linee di tendenza che hanno concorso a configurare l’epoca di smarrimento e penuria nella quale viviamo.

 

Coordinatori
Marco Beretta, Francesco Cassata, Claudio Pogliano

 

Comitato Scientifico
Walter Barberis, Gilberto Corbellini, Luigi Cerruti, Paolo Galluzzi, Angelo Guerraggio, Roberto Maiocchi, Roberto Marchionatti, Guido Martinotti, Giovanni Paoloni, Pietro Redondi, Raffaella Simili

 

Segreteria organizzativa
Roberta Ribera
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