La mostra, nata da una produzione inedita commissionata da Museo Galileo e MAD Murate Art District, presenta un’installazione site-specific che si sviluppa intorno al tema del deposito, luogo emblema della conservazione ma anche spazio di memorie, materiali ed immateriali, sconosciute e celate alla vista collettiva.

L’intervento installativo di Chiara Bettazzi vede protagonisti gli strumenti scientifici conservati nel deposito del Museo Galileo e i materiali del deposito del complesso delle Murate, insieme a schede inventariali, testimonianze fotografiche e documentali. Attraverso ricomposizioni visive questi elementi – fuori contesto rispetto ai loro luoghi di conservazione – diventano oggetto e suggestione per l’opera dell’artista: si apre così un dialogo articolato su differenti livelli di memoria, tra l’immaginario artistico di Chiara Bettazzi e lo spirito che anima la conservazione istituzionale degli oggetti storici e scientifici, risemantizzati in una nuova geografia della visione.

Curata da Letizia Bocci e Valentina Gensini, la mostra mette in evidenza la necessità intimamente legata all’artista di riappropriarsi di una memoria individuale e collettiva, affinché essa non venga dispersa. Il visitatore è invitato così a ripercorrere le prime tracce di un vissuto e di un pensiero: quello legato alla pratica dell’artista e quello delle due realtà fiorentine. Il risultato è un lavoro di riflessione sulla stratificazione del tempo e della memoria.

Allestimenti

10.05.2023 – 23.07.2023 Firenze, MAD Murate Art District