20 giugno – 19 ottobre 2025

Museo Galileo

1925-2025: Cento anni di storia della scienza a Firenze

A cura di Giovanni Di Pasquale e Alessandra Lenzi

Un progetto del Museo Galileo in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze
Con il patrocinio del Comune di Firenze
Con il contributo di Regione Toscana e Unicoop Firenze
Con il sostegno del Ministero dell’Università e della Ricerca e del Ministero della Cultura

Locandina della mostra

Il 7 maggio 1925 venne inaugurato l’Istituto di Storia delle Scienze della Regia Università di Firenze, con sede in via degli Alfani 33. Primo del suo genere in Italia, l’Istituto combinava l’obiettivo di promuovere la storia della scienza con una sensibilità nuova verso la raccolta e la valorizzazione delle testimonianze materiali della scienza italiana. Ente autonomo dal 1927, aperto al pubblico nel 1930 nella sede attuale di Palazzo Castellani, nel 2010 l’Istituto ha assunto il nome di Museo Galileo.

La mostra, realizzata per celebrare i cento anni dell’istituzione fiorentina, presenta edizioni rare e preziose di volumi provenienti in prevalenza dal Fondo Mediceo-Lorenese, che comprende i testi scientifici raccolti dalle due dinastie toscane nel corso dei secoli, offrendo ai visitatori l’opportunità unica di poter ammirare capolavori abitualmente non visibili perché conservati nella biblioteca del Museo Galileo.

A fare da cornice ai volumi, una mostra fotografica documenta i momenti più significativi che hanno scandito questi cento anni, affiancata da filmati che permettono di approfondire alcuni dei temi su cui si è concentrata la ricerca dell’Istituto, dalla sua fondazione a oggi. Dal racconto emerge con chiarezza come Firenze – per tradizione, storia e patrimonio di testi e strumenti scientifici – fosse il luogo ideale per la nascita di questa istituzione culturale, che ha dato vita a un modello praticamente unico nel panorama dei musei italiani.

MANCANO

Info

Museo Galileo, Piazza dei Giudici 1, Firenze

Orario:
lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 09:30 - 18:00
martedì 09:30 - 13:00

L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto del museo
Riduzione speciale per i soci Unicoop Firenze € 10,00
Visite guidate gratuite per i soci Unicoop Firenze: info e prenotazioni

Highlights

Selbstschreibende Wundermaschinen...

Friedrich von Knauss (1724-1789)
Vienna, 1780
Firenze, Biblioteca del Museo Galileo, MED 1169

Il libro, dedicato, come recita il titolo, alle “meravigliose macchine autoscriventi”, è opera del tedesco Friedrich von Knauss, costruttore di meccanismi di orologeria attivo come meccanico di corte a Vienna. Vi sono rappresentati alcuni congegni meccanici, fra cui la Mano che scrive, realizzata nel 1764 e conservata oggi dal Museo Galileo.

La mano che scrive

Friedrich von Knaus (1724-1789)
1764
Firenze, Museo Galileo, inv. 3195

La “Mano che scrive” è un automa realizzato da Friedrich von Knauss. Un meccanismo d’orologeria imprime alla mano il movimento che le fa intingere la penna nel calamaio e scrivere su un cartoncino una frase di auspicio rivolta alla casata dei Lorena, a cui lo strumento, così come il libro, furono donati. Il dispositivo, esposto nell’ambito di questa mostra, è di norma collocato nella Sala X, dedicata al collezionismo lorenese.

Astrologia, seu motus et loca siderum

Ottavio Pisani (n./b. 1575)
Anversa, 1613
Firenze, Biblioteca del Museo Galileo, MED GF 040

L’Astrologia è un’opera spettacolare per la ricchezza di illustrazioni e tavole mobili colorate a mano che illustrano la struttura dei cieli e il moto dei pianeti. Rientra nella categoria dei cosiddetti “libri animati”, in cui vari dispositivi mobili consentono al lettore una fruizione attiva. Secondo studi recenti, Pisani donò il volume alla corte medicea, accompagnandolo con lettere in cui pregava Galileo di intercedere presso il granduca Cosimo II perché gli accordasse un sussidio per le ingenti spese di stampa sostenute. La richiesta di Pisani non sembra aver avuto buon esito. Il libro impiegò sei mesi nel viaggio da Anversa e, arrivato a Firenze bagnato dalle piogge e malmesso, fu affidato al legatore di corte affinché ne ricostruisse la complessa struttura. La tavola raffigura la sfera del mondo con Atlante e Ariete.

Altri

Del vecchio e nuovo gnomone fiorentino e delle osservazioni astronomiche...

Leonardo Ximenes (1716-1786)
Firenze, 1757
Firenze, Biblioteca del Museo Galileo, MED 1809

La Cattedrale di Firenze ospita una grande meridiana a camera oscura: alla base della lanterna della cupola è posizionato il foro gnomonico, che risale al 1475. Il 21 giugno, solstizio d’estate, i raggi solari filtrano attraverso il foro, illuminando un disco marmoreo intarsiato nel pavimento della Cappella della Croce. Nel 1755 l’astronomo Ximenes costruì sul pavimento della chiesa una linea oraria in corrispondenza del meridiano locale, che consentì nuove e più complesse misurazioni astronomiche. La tavola illustra, in pianta e in sezione, il percorso dei raggi solari a mezzogiorno del solstizio d’estate.

Atlante nautico del Mar Mediterraneo, del Mare del Nord e degli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano

Giovanni Oliva (sec. XVI-XVII)
Livorno o Marsiglia, 1616.
Firenze, Biblioteca del Museo Galileo, MED GF 028

Per proteggere i loro interessi economici nel Mediterraneo e con l’ambizione di cimentarsi nella navigazione oceanica, i Medici fecero di Livorno uno dei porti più importanti del Mediterraneo, sede di un’officina destinata alla produzione di strumenti scientifici e portolani. Vi furono prodotte anche mappe da collezione: disegnate e colorate mano, erano destinate a principi e regnanti, studiosi e collezionisti. La tavola raffigura l’America centrale e meridionale con il Rio delle Amazzoni.

Della trasportatione dell’obelisco vaticano...

Domenico Fontana (1543-1607)
Roma, 1590
Firenze, Biblioteca del Museo Galileo, MED GF 018

Impalcatura utilizzata per trasportare l’Obelisco Vaticano in Piazza San Pietro a Roma. Il progetto di spostare davanti alla facciata di San Pietro l’obelisco egizio, in origine collocato sul lato sinistro della basilica, fu oggetto di un concorso tenutosi nel 1585 e vinto da Domenico Fontana. Alto più di 3 metri e pesante 300 tonnellate, l’obelisco venne spostato nel 1591 grazie a 900 persone, 140 cavalli e una vera e propria foresta di argani.

Gli artificiosi e curiosi moti spiritali...

Erone Alessandrino (I sec.)
Bologna, 1647
Firenze, Biblioteca del Museo Galileo, MED 0764/03

Seconda edizione italiana degli Pneumatica di Erone, tradotta dall’architetto Giovanni Battista Aleotti (1546-1636). Riccamente illustrata, l’opera spiega come realizzare giochi d’acqua e apparati semoventi grazie all’energia prodotta da aria, acqua, vapore. Il testo contribuì a stimolare l’interesse per la pneumatica che si manifestò nel corso del Cinquecento e che portò a indagare il vuoto su base sperimentale.

Fontana di Erone e Ramo con uccellini che cinguettano

Ricostruzione
Ideazione: Giovanni Di Pasquale
Realizzazione: Opera Laboratori

La ricostruzione mostra il funzionamento di uno degli apparati più spettacolari della pneumatica antica, descritto da Erone negli Pneumatica. il dispositivo è costituito da una piattaforma sulla quale è posto un ramo con alcuni uccellini finti. Attraverso una serie di tubicini, l’acqua spinge l’aria a entrare nel condotto che attraversa il ramo fino a raggiungere il corpo di uno degli uccellini e il fischietto nascosto nel becco, generando il cinguettio.

Dialogo... sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano...

Galileo Galilei (1564-1642)
Firenze, 1632
Firenze, Biblioteca del Museo Galileo, MED 1026/02

Strutturato come un dialogo fra tre personaggi, Simplicio, Giovanni Sagredo e Filippo Salviati, il libro, sebbene avesse ottenuto inizialmente l’imprimatur della Chiesa, costò a Galileo il processo con l’accusa di eresia per aver sostenuto il sistema copernicano. Nell’ottobre 1632 il Tribunale del Sant’Uffizio convocò Galileo a Roma e al termine del processo emise una sentenza di condanna: lo scienziato toscano fu costretto all’abiura e il Dialogo venne incluso nell’Indice dei libri proibiti. L’antiporta raffigura un dialogo immaginario tra Aristotele, Tolomeo e Copernico.

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