Museo Galileo: 1930-2010 : Gli inizi: 1922-1927

Gli inizi: 1922-1927

In occasione del secondo Congresso Nazionale di Storia delle Scienze Mediche e Naturali, tenutosi a Bologna nell’ottobre del 1922, lo storico della medicina Andrea Corsini presentava una relazione in cui richiamava per la prima volta l’attenzione sull’importanza culturale del patrimonio storico-scientifico italiano, avanzando delle proposte per la sua valorizzazione che trovarono unanime l’accoglimento dei partecipanti e, pochi mesi dopo, la trasposizione in alcuni provvedimenti ministeriali promossi dal senatore Luigi Rava.

Da questa prima fortunata iniziativa, il 3  maggio 1923 nasceva a Firenze, sotto la presidenza del fisico e senatore Antonio Garbasso, il Gruppo per la tutela del patrimonio scientifico nazionale. Grazie all’influente sostegno di Garbasso e del principe Piero Ginori Conti, l’attivismo di Corsini ottenne rapidi riconoscimenti, sintetizzati in un lungo articolo di Ugo Ojetti, apparso sul Corriere della Sera (13/3/1924), intitolato Per salvare i cimeli della scienza italiana.

Il 4 marzo 1925 l’assemblea del Gruppo otteneva dall’Università di Firenze l’impegno per il riordino delle collezioni scientifiche conservate presso la Specola e l’apertura al pubblico del Museo degli strumenti antichi.

A seguito di queste iniziative, il 7 maggio 1925 veniva inaugurato, sotto direzione di Corsini, l’Istituto di Storia delle Scienze della R. Università di Firenze, ospitato in una stanza della Facoltà di medicina in Via degli Alfani. L’Istituto, primo del suo genere in Italia, combinava l’obiettivo di promuovere la storia della scienza con una sensibilità nuova verso la raccolta e la valorizzazione di cimeli, strumenti, iconografia e documenti relativi alla scienza italiana.

Nel 1927 l’Istituto, grazie a depositi provenienti dall’Università di Firenze, si dotava di un primo modesto nucleo di libri e strumenti e veniva trasformato, con decreto Regio, in Ente morale. Divenuto autonomo, trovò nel generoso mecenatismo di Ginori Conti, che ne era divenuto il presidente, i primi mezzi per espandere il proprio raggio di influenza.