Negli ultimi vent'anni, studiosi di museologia, sociologia e patrimonio culturale hanno focalizzato parte delle loro ricerche sulle dinamiche intercorrenti tra i musei e i valori, mettendo in luce l'importanza di sviluppare pratiche museali capaci di affrontare questioni quali la persistenza di interpretazioni egemoniche e il dibattito sulla neutralità o non neutralità dei musei. Questi studi esaminano gli elementi fondamentali del processo di presentazione delle collezioni, comprese le relazioni tra memoria, identità e patrimonio culturale, nonché il significato e la gamma di valori che gli artefatti assumono una volta inseriti in un museo ed esposti all'interno di una specifica collezione storicamente caratterizzata. D'altro canto, il museo, secondo la più recente definizione dell'ICOM, conserva la sua natura di spazio pubblico che mira non solo alla conservazione e valorizzazione del suo patrimonio, ma anche a incoraggiare la partecipazione delle comunità e a offrire esperienze di "riflessione e condivisione della conoscenza". In questo contesto, le iniziative promosse dal progetto VAST hanno contribuito a sensibilizzare i professionisti e gli educatori museali riguardo al loro ruolo di comunicatori di valori, incoraggiandoli parallelamente a presentare le informazioni in modo equo, fornendo contesto e diverse prospettive per promuovere una riflessione sui valori tra i visitatori. 

Partire dai testi e dalle immagini storiche per presentare i valori nel loro contesto storico e culturale, mantenendo gli oggetti al livello neutro della loro funzione, ha favorito la riflessione sui valori del passato. Questo approccio ha contribuito a comprendere le differenze rispetto alle percezioni attuali,  evidenziando l'evolversi nel tempo delle varie prospettive e promuovendo la consapevolezza della loro molteplicità.